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Il frutto più popolare al mondo? È il pomodoro. Che per molti è... verdura. In realtà il problema è culturale: frutta e verdura sono definite in modo diverso nell'orto o in cucina. Oltre ai pomodori anche cetrioli, peperoni, zucca, piselli e melanzane sono frutti: crescono dai fiori e hanno semi.
Che cos'è un frutto e che cos'è una verdura? Secondo i botanici, infatti un frutto è la parte della pianta che si sviluppa da un fiore ed è anche la sezione della pianta che contiene i semi. Le altre parti delle piante sono considerate verdure e includono gambi, foglie e radici.
Ma negli USA non è così: il pomodoro è stato classificato ufficialmente come verdura dalla suprema corte nel 1893, per questioni di tasse.

Fonte: Focus

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Contrariamente a quanto si crede, la frutta a stomaco pieno non fa ingrassare: l’apporto calorico è il medesimo sia che la frutta venga mangiata lontana dai pasti, sia che il consumo avvenga al termine degli stessi. Lo stesso vale per il suo contenuto vitaminico. Anzi, la vitamina C presente in molti frutti (kiwi, fragole, agrumi ecc.) favorisce l’assorbimento del ferro contenuto in altre pietanze (carne, pesce, uova) introdotte con il pranzo.

 

Fonte: Focus

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Vuoi vivere più a lungo? Mangia almeno 7 porzioni al giorno di frutta e verdura e non soltanto 5 come raccomandano le linee guida dell'Organizzazione mondiale della sanità. E se devi scegliere, scegli la verdura. Ma ricorda: succhi o frutta sciroppata non contano.
Lo sostiene una nuova ricerca dello University College di Londra, pubblicata sul Journal of Epidemiology and Community Health, che è stata effettuata seguendo (dal 2001 al 2013) le abitudini alimentari di 65.000 adulti di almeno 35 anni di età. Questo studio statistico dimostra, dati alla mano, che aumentando il consumo di frutta e verdura diminuisce, e di molto, il rischio di morte: addirittura del 42% e a qualsiasi età. In particolare, il rischio diminuisce del 31% per ictus e malattie cardiache, e del 25% per cancro.

Fonte: Focus

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Sono circa 7.000 le varietà di mele di diversa origine nei vari paesi, e sono differenti per consistenza, colore, sapore e contenuti nutrizionali.


In realtà nei supermercati europei si trovano solo una dozzina di varietà, tra cui annurca, fuji, granny smith, stark, golden, renetta, pink lady, braeburn, morgenduft.


In Italia il consumo annuale pro capite è di circa 15 kg: le mele sono ricche di polifenoli (antiossidanti naturali), di vitamina B e sali minerali.

 

Fonte: Focus

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